28/08/1988 - Omelia XXII Domenica Ord

Sant’Ilario d’Enza, 28/08/1988
Omelia, XXII Domenica Tempo Ordinario

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Dt 4,1-2. 6-8; Gc 1, 17-18. 21-27; Mc 7,1-8. 14-15. 21-23.

Dobbiamo capire bene, capire sempre di più il perché della legge del Signore. Il Signore rimprovera i farisei perché avevano un’osservanza esteriore, formale, una consuetudine e basta.

La legge del Signore non è una formalità, non è un’abitudine. Dio ci ha dato la legge perché ci voleva bene: è un amore che è trasmesso, è un amore che vivifica, è un amore che trasforma, un amore che rende sicuri e lieti.

Quanto dobbiamo amare la legge del Signore! Ci comanda, ci proibisce, per amore; se facciamo quello che dice, è un vantaggio nostro e non è un piacere che facciamo a Dio. Se evitiamo ogni trasgressione, lo facciamo proprio nell’accrescimento della nostra personalità.

La legge di Dio è la sua sapienza, la legge di Dio è il suo amore comunicato a noi, la legge di Dio è meravigliosa in tutto, anche nella più piccola particolarità.

Osservare la legge di Dio, vivere nello spirito delle Beatitudini forma il cristiano, lo rende capace di valorizzare tutta la sua vita, di rendere contenti gli altri, di aiutare gli altri; è gloria di Dio, è trionfo di bene!

Oh, la legge del Signore: è perfetta, ci è stata data come luce, come fortezza, come sicurezza. Dobbiamo vivere come ci ha insegnato Gesù. Se non viviamo come ci ha insegnato Gesù, viviamo con facilità di istinto e l’istinto è egoismo, viviamo con facilità del nostro buon senso umano che tante volte erra ed è incompleto.

Dobbiamo pensare che la legge del Signore è la strada meravigliosa che ci conduce alla vita eterna.

Dobbiamo interrogarci sulla legge del Signore, perché troppe volte si può cadere nell’equivoco: osserviamo una parte e dimentichiamo e trascuriamo il resto. Bisogna osservarla tutta, bisogna osservarla con umiltà e con fede, dappertutto.

Abbiamo l’insegnamento di Gesù che illumina non solo qualche aspetto della nostra vita, ma la illumina tutta: è santo chi con amore ubbidisce in tutto al Signore. La legge domanda l’ubbidienza, un’ubbidienza intelligente e generosa.

Vogliamo oggi porci con fortezza in questo esame di coscienza per vedere se osserviamo con amore, se osserviamo tutta, se osserviamo sempre la legge di Dio o se ci sono dei punti manchevoli, delle lacune che rendono la nostra vita più povera.

La Beata Vergine Maria ci ha insegnato come bisogna fare la volontà di Dio; nella volontà di Dio ha realizzato la sua grandezza e ha cooperato alla redenzione di tutta l’umanità.

Domandiamo alla Madonna di amare come lei la volontà di Dio, la sua legge, i suoi consigli, tutto, con gioia e con fede.

CODICE 88HTO0133LN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 28/08/1988
OCCASIONE Omelia, XXII Domenica Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
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