12/03/1980 - 251 - Salmo 35

12/03/1980

251. Salmo 35

12 marzo 1980

Prima di tutto il Salmo descrive l’opera del peccato nella vita di chi lo accetta. È terribile fare entrare nella vita il peccato: vi è una logica e un ritmo che portano a delle conseguenze imprevedibili. “Ognuno che fa il peccato è schiavo del peccato” (Gv 3,34). Spesso il concetto è ripetuto nella Sacra Scrittura: “Perché non fossimo più schiavi del peccato” (Rm 6,6); “Un tempo eravamo schiavi di ogni sorta di passioni” (Tt 3,3).

“Parla il peccato”1. Comanda, dirige, conduce fino all’abisso.

La Bibbia non ci ha parlato esplicitamente della creazione degli Angeli ma, a nostro ammonimento, ci ha parlato del peccato, della caduta degli Angeli2. In un istante il peccato li ha trasformati da esseri mirabilmente belli in esseri estremamente infelici e odiosi. Dio li aveva fatti come la prima opera di tutta la creazione, li poneva al vertice e voleva che, liberamente, con grande atto di amore aderissero totalmente a Dio e al suo piano. Ma una parte di loro preferiscono il loro punto di vista, il loro orgoglio, “e vidi Satana come una folgore cadere dal cielo” (Lc 10,18). Indubbiamente il peccato loro fu di una gravità immensa: peccarono nella luce, per la grande conoscenza che avevano di Dio e la grande spinta che sentivano verso di Lui.

“Poiché egli si illude”3. Il nostro peccato si assomiglia al loro perché sappiamo bene che è Dio al quale disubbidiamo, e che cosa perdiamo perdendo la grazia. Ma lasciamo lavorare in noi le forze delle passioni che ci illudono, tentano di farci perdere la chiarezza della visione, ci vogliono giustificare.

Si ascolta la tentazione del maligno che è in odio e in opposizione a Dio. Essergli contro costituisce per il demonio la sua ragion d’essere e perciò anche la ragione del suo agire. Non potendo distruggere Dio, cerca di guastare suoi disegni. Se Dio è verità, lui sarà menzogna. Se Dio è vita, lui sarà portatore di morte: “Egli fu omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è in lui verità” (Gv 8,44). Se Dio è amore, lui4 avrà un’unica legge, quella dell’odio. E non potendo nella realtà far nulla contro Dio, lo fa nell’uomo.

Quanto, allora, dobbiamo essere vigilanti, secondo quanto ci ha raccomandato il Signore5. Perché troppe volte si ripete l’inganno del peccato di Adamo e di Eva: “Perché Dio vi ha proibito di mangiare?”6.

Sottrarsi al comando di Dio, farla da padroni, disporre delle cose come pare al nostro criterio: Perché? Non è forse l’uomo l’arbitro del mondo? Perché dovrebbe dar conto a un altro di come adopera le sue energie? Non è arrivato a dominare le energie dell’universo? I progressi della sua tecnica non sono meravigliosi? L’ipotesi Dio non è forse di altri tempi, quando non sapevano come spiegare fenomeni della natura? L’uomo non dovrebbe essere allora legge a se stesso? A chi dovrebbe dare i conti? E la superbia dell’uomo stravolge e rovina ogni logica.

Allora: “Iniquità ecc...”7; “Si aprirono i loro occhi”8, poiché il peccato non produce qualche cosa nell’uomo, ma lo rovina, lo disgrega. Lo allontana da Dio, gli fa perdere il flusso di grazia divina, la sua familiarità di figlio, la sua gioia di redento, la sua dolce amicizia con il Signore Gesù. Accetta la morte, vi si immerge nella ricerca di un piacere assurdo fuori di Dio, contro Dio. Chiude il cuore al richiamo insistente che Dio gli fa giungere, e sempre di più diventa insensibile. Il rimorso si attenua e ci si avvicina incoscienti al baratro. In ogni peccatore si verifica il Giuda che tradisce per trenta denari.

“Signore la tua grazia ecc...”9 L’unica salvezza resta all’uomo: il rifugiarsi nella misericordia infinita; l’uomo non può salvare se stesso, deve riconoscere il suo fallimento. Solo Cristo vince. Questo dono di cui parla il Salmo è la sua vittoria pasquale che ci riporta all’amicizia, alla comunione con Dio. “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Rm 3,23). Questa era la condizione dell’umanità senza Cristo. Ma “il Verbo si è fatto carne e abitò tra noi”10.

“Quanto è preziosa”11. La sua venuta: da Lui viene ogni salvezza ed ogni gioia, il senso della vita e la sua dignità; Lui è l’unico Maestro12, Lui la via, Lui la vita13. Lui è costituito come Sacerdote14, come Mediatore15.

“Si rifugiano gli uomini ecc...”16. “Se uno entra attraverso di me sarà salvo” (Gv 10,9); “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre” (Gv 14,6-7). È il punto di unione tra Dio e noi, perché unisce nell’unica sua persona il divino e l’umano; “Uno solo è il mediatore tra Dio e gli uomini” (1Tm 2,5), “Per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose” (Col 1,19), “Abbiamo un avvocato presso il Padre” (1Gv 2,1), “Attraverso di Lui sale a Dio il nostro Amen” (2Cor 1,20).

Ci rifugiamo in Lui perché Lui ci difende e ci perdona. “Mediatore della Nuova Alleanza” (Eb 12,24) ci dona il suo sangue: “Questo è il sangue della Nuova Alleanza”17; “Dio ha prestabilito Gesù Cristo come strumento di espiazione” (Rm 3,25); “Gesù Cristo è vittima per i nostri peccati” (cfr 1Gv 2,2); “Saremo salvati dall’ira per mezzo di Lui” (Rm 5,9); “Eravamo per natura meritevoli di ira. Ma Dio, ricco di misericordia, […], da morti che eravamo […], ci ha fatto rivivere con Cristo”(Ef 2,3-5).

“È in te la sorgente della vita”18. “La vita si è fatta visibile” (1Gv 1,2); “Le nostre mani hanno toccato il Verbo della vita” (cfr 1Gv 1,1); “Il figlio dà la vita a chi vuole” (Gv 5,21); “Io sono il pane della vita. Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 619); “Chi segue me, avrà la luce della vita” (Gv 8,12); “Fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Gv 7,37); “L’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita” (1Cor 15,45); “Chi ha il Figlio ha la vita” (1Gv 5,12); “Chi crede nel Figlio ha la vita eterna” (Gv 3,36); “Il dono di Dio è la vita eterna” (Rm 6,23).

“Alla tua luce vediamo la luce”20. “Dio è luce” (1Gv 1,5); “La luce è venuta nel mondo ecc.” (Gv 3,19); “Io sono la luce del mondo” (Gv 8,12); “Io, come luce, sono venuto nel mondo” (Gv 12,46); “La vita era la luce degli uomini” (Gv 121); “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce” (Is 9,1); “Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo” (Gv 9,1).

“Concedi la tua grazia”22. Gesù è l’Orante e dal Padre ci ottiene tutte le grazie, tutti gli aiuti; niente è possibile senza di Lui23, niente riesce se è contro di lui. Si è incarnato per dare al Padre la gloria e ottenere agli uomini di poter parlare con il Padre e di essere un inno di amore.

Egli ci unisce a Sé ed è grande la nostra sicurezza. Egli ci rappresenta, ci prende su di Sé, e toglie i nostri peccati. “È chiamato: Principe della pace” (Is 9,5); “La pace di Cristo regni nei vostri cuori” (Col 3,15); “Il frutto dello Spirito è pace” (Gal 5,22); “Conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace” (Ef 4,3).

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    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

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