07/06/1978 - 251 - Salmo 8

07/06/1978

Salmo 8

7 giugno 1978

Ammirata contemplazione dell’opera di Dio.

Grande riconoscenza per l’attenzione e la posizione dell’uomo nell’universo.

Due parti allora.

1) Come leggere Dio nell’universo. Dio è invisibile ma ogni cosa creata grida la sua presenza: “Il Dio eterno, il Dio immenso, sapientissimo, onnipotente è passato dinanzi a me. Io non l’ho veduto in volto ma ho visto le tracce del suo passaggio” (Linneo).

Santa Angela da Foligno: “A un tratto mi furono aperti gli occhi della mente e vidi la vastità di Dio colmare tutta la terra, di qua e di là dagli oceani, e tutti gli oceani, e tutti gli abissi, e tutto l’universo d’una pienezza vigorosa e potente che non saprei in altro modo esprimere. E l’anima mia in uno slancio di ammirazione gridò: Ma è pieno di Dio questo universo! Improvvisamente l’universo mi sembrò piccolo. Allora vidi la potenza di Dio straripare da ogni parte nel nulla, e da ogni parte riempirla di Sé. Iddio mi disse: Ti ho mostrato qualche cosa della mia potenza”1.

Vedere nelle cose una trasparenza di Dio. Abituare l’occhio.

Ricordate Sant’Agostino? “Non nel dubbio ma con consapevolezza Signore ti amo; hai percosso il mio cuore con la tua parola io ho incominciato ad amarti; il cielo la terra e tutte le cose che sono in essi da tutte le parti mi dicono di amarti, e senza tregua a tutti lo ripetono perché non abbiamo giustificazioni. E più alta tuttavia sarà la tua misericordia verso colui col quale sarai stato misericordioso; altrimenti ai sordi il cielo e la terra diranno le tue lodi”2.

Troppo spesso guardiamo con occhio indifferente. Eppure tutto il mondo è una sua rivelazione. E poi si è manifestato nella storia, nell’uomo perfetto – nel Cristo –, in Colui che ha incoronato di onore e di gloria3.

Pensiamo alle grandezze di Dio (magnalia) operate nell’Antico Testamento specialmente nella Pasqua. “Nessuno ha mai visto Dio” (Gv 1,18), “Nessuno ha mai contemplato Dio” (1Gv 4,12) perché abita una luce inaccessibile. Non direttamente, ma per analogia. Così conosciamo la sua esistenza, la sua natura, le sue perfezioni invisibili.

Ma si è fatto soprattutto conoscere nel suo Verbo, il suo Figlio. Immagine viva del Padre perché si è fatto carne, e noi abbiamo contemplato la sua gloria4. “Filippo chi vede me vede il Padre”5.

Questa gloria, questa verità e grazia sono racchiuse nel Vangelo e nell’Eucarestia. Conoscere il Vangelo, contemplare l’Eucarestia.

2) L’uomo come è donato da Dio, come è stimato da Dio. Lui, tu. Ti ricordi di lui?6

Lo ha fatto simile a Sé: spirito, libero, immortale. Lui verità e amore, così l’uomo immagine della Trinità. Lo ha amato: storia della salvezza. Per salvarlo non sarebbero bastati tutti i tesori della terra, tutte le magnificenze del creato, tutte le espiazioni e tutti i sacrifici dell’umanità, tutti i meriti degli angeli insieme. Allora Lui si è fatto uomo, ha dato il suo sangue, tutta la sua vita: è morto d’amore.

Dio si è fatto uomo, perché l’uomo diventasse Dio.

I tesori della grazia che profonde per la nostra santificazione. Vuole che l’uomo sia una stessa cosa con Lui.

E Dio che lo ha sempre amato non lo abbandona peccatore. Se Dio fosse capace di soffrire, soffrirebbe infinitamente per la perdita di un solo uomo. Dio pensa tanto all’uomo, e l’uomo è dimentico di Dio. Riflessione personale.

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