24/01/1989 - Corso Lettori 2

Sant'Ilario, 24.1.89
Corso (secondo incontro)

Bisogna insistere proprio su quello che ho detto perché il seguito sta tutto lì: la stima della Parola di Dio, che non è come la parola degli uomini; la Parola di Dio è meravigliosamente efficace e ci fa conoscere il pensiero e la volontà di Dio, ci fa conoscere in Dio il mondo e noi stessi. La Parola di Dio è paragonata a una luce: è la luce sul cammino! La vita presente è un andare, e per andare bene, per andare sicuri, per scegliere il sentiero giusto, dobbiamo avere la luce, e la luce è la sua Parola. Abbiamo da poco passato la festa dell'Epifania e ci siamo proprio fermati su questa meditazione: cercare Gesù, trovare Gesù con la luce che viene dall'alto! È la luce che promana dalla Parola di Dio, la luce che non solo brilla ma scalda, ma consola, ma ci fa distinguere le cose che sono vere dalle realtà falsate. Spesso purtroppo ci fidiamo di noi stessi, del nostro giudizio, del nostro buon senso, delle nostre aspirazioni, e in questa eccessiva fiducia perdiamo tante volte l'equilibrio. La Bibbia è proprio quella che ci dà il vero coraggio e la Bibbia la dobbiamo venerare ed amare. La Bibbia è stata composta circa in un millennio: in questo millennio il Signore ha condotto le cose in una mirabile provvidenza, e quando è venuta la pienezza del tempo Lui stesso, la Sapienza di Dio, è venuto! E' venuto e Gesù l'ha confermata: ecco, è molto importante, noi accettiamo tutto l'Antico Testamento, perché ce l'ha confermato Gesù. Gli hanno chiesto se era venuto ad abolire la Legge - gli ebrei dicevano "Torah", l'ammaestramento: "Sei venuto ad abolire questo ammaestramento?"; Lui ha detto di no. È venuto a perfezionare. La parte che è difficile per noi è proprio l'Antico Testamento che ci porta in epoche lontanissime, in situazioni assolutamente fuori dalla nostra esperienza, o addirittura dalla nostra immaginazione. Il Signore ha però condotto le cose in modo che tutto quello che Lui ha detto, anche a quegli antichi uomini, anche in una storia tanto diversa dalla nostra, servisse anche per noi. Serve per noi quello che ha detto ad Abramo: Abramo viveva quasi duemila anni prima di Cristo! Quanta lontananza quando pensiamo a questo pastore che Dio ha chiamato "suo amico", che Dio ha scelto come capostipite del popolo eletto! Le parole dette ad Abramo sono anche per noi e non senza commozione ci pensiamo: le parole dette a Lui, "Cammina alla mia presenza, sarai perfetto". L'Antico testamento che presenta difficoltà ambientali, geografiche, difficoltà di linguaggio, di psicologia... è anche per noi, anche per noi è un tesoro. Il Signore ci ha tutti presenti: è presente a lui, Abramo, come siamo presenti noi, dopo 4000 anni! Perciò la stima nostra alla Parola di Dio deve essere incondizionata. Dobbiamo con umiltà e perseveranza penetrare nella comprensione e restare disponibili allo Spirito Santo. Ecco, vorrei sottolineare soprattutto la parte che ha lo Spirito perché, come dicevamo, la Bibbia è ispirata: c'è l'azione dello Spirito Santo su ogni parola perché l'agiografo ha scritto solo quello che ha voluto il Signore; e lo Spirito Santo noi lo possediamo per i meriti di Gesù, lo Spirito Santo è proprio nel nostro cuore, ed è nel nostro cuore per illuminarci e fortificarci. Sicché non possiamo capire bene la Bibbia senza ricorrere a Lui; quelli che cercano di capire la Bibbia e non credono svolgono un'opera che non ha senso: può avere un valore storico, scientifico, linguistico, ma non ha il vero significato, la vera forza, che è quella di capire ciò che Dio vuole dire all'uomo e lasciarsi guidare da Lui. Perciò bisogna che noi sentiamo potente, forte, la necessità di sentire la dipendenza nostra dallo Spirito Santo; la nostra devozione è essere uniti allo Spirito Santo, essere disposti come le corde di uno strumento musicale: è Lui che deve suonare, per l'anima e il bene nostro e per il bene degli altri. Noi non possiamo viaggiare da soli, penetrare da soli, non possiamo. Dobbiamo lasciarci prendere per mano. Ecco perché prima di tutto per penetrare la Scrittura ci vuole la fede, la fede viva, fervida, sapendo il fondamento della fede, che è l'autorità di Dio e la sua veridicità. Prima qualità, dunque, riempirci l'anima di fede: se non abbiamo fede siamo di fronte ad un libro chiuso. La seconda qualità: avere l'umiltà, quell'umiltà che dice il senso delle proporzioni; l'umiltà vuol dire capire che non capiamo, cioè capire che senza lo Spirito Santo siamo veramente chiusi e teniamo le cose divine come le cose umane, perché la prima umiltà è proprio questa: noi ci accostiamo a delle cose divine e di fronte al Soprannaturale, al Divino, siamo impotenti. Ecco perché - dicevo - dobbiamo stare in dipendenza: "Vieni, o Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in loro il fuoco del tuo amore". Umiltà, umiltà di fronte a Dio, umiltà di fronte alla Chiesa, perché è la Chiesa che custodisce la Bibbia, è la Chiesa che spiega la Bibbia, è la Chiesa che ci dà il vero senso delle parole. Gli spiriti orgogliosi non capiscono che c'è prima la Chiesa, che la Chiesa ha ricevuto il dono dell'infallibilità. Ci pensiamo poco, ma è vero: la Chiesa è infallibile nel proporci la Parola di Dio, è infallibile. Se la Chiesa sbagliasse, vorrebbe dire che il Signore ci ha lasciato da soli in un mare in tempesta. La Chiesa è infallibile ed è Lei che ha ricevuto il carisma, è Lei che è paragonata alla nave che supera tutte le tempeste. Tempi diversi, filosofie diverse, modi diversi: la Chiesa resta e resta sempre come Maestra: perciò è lei che proclama la Parola. Quindi umiltà di fronte alla Chiesa, sapendo che la storia stessa ce la mostra come Maestra. Sono sorti tanti eretici, tante teorie, tante cose che sembravano al loro apparire prodigiose, ed invece erano false. La Chiesa ha parlato e voi tutti avete letto, nella Costituzione del Vaticano II, sulla Parola di Dio: è una delle più belle Costituzioni del Vaticano II sulla Parola di Dio e si chiama "Dei Verbum"; è molto bella, molto ricca, quindi se diventaste lettori senza aver letto la "Dei Verbum" sarebbe quasi un sacrilegio. Terzo punto che dobbiamo valorizzare è la preghiera, perché la preghiera è un misterioso incontro col Signore, e proprio in questo incontro l'anima si apre e non solo capisce, ma ama: perché la Parola di Dio non solo va capita ma va amata, perché è la nostra salvezza, la nostra consolazione, il nostro tutto. Quindi per penetrare bene la Parola bisogna mettersi in una atmosfera serena e nello stesso tempo forte di preghiera, tanto più quando la Bibbia ci suggerisce la preghiera, come i Salmi, una preghiera di una ricchezza veramente grande. Capiamo allora perché i santi erano così ricchi. Oggi è S.Francesco di Sales: quanta ricchezza ha avuto! E' uno dei dottori della Chiesa; la sua non è stata solo un'opera di studio, è stata soprattutto un'opera di preghiera, un'opera di amore verso Dio. Quando si ama una persona, la si ascolta e si apprezza la Parola: i santi ci sono così di grande esempio proprio per questo amore che fa ritenere preziosa ogni parola. Il cuore che prega è il cuore che vibra, che capisce, che segue. Poi, dopo la preghiera, c'è il desiderio di comunicarla, il desiderio di essere evangelizzatori, perché se stimiamo e amiamo così la Parola di Dio non possiamo non desiderare che tutti la conoscano. Lo sappiamo bene come gli uomini si lasciano ubriacare da tante teorie false, da tante opinioni false. Noi sappiamo che il nostro tempo è un tempo di grande sbandamento perché i mezzi per propagare si sono moltiplicati, la radio e la televisione penetrano in ogni famiglia. Desiderare che i nostri fratelli possiedano anche loro questa ricchezza, desiderare che siano salvi nella Parola, perché c'è un'unica salvezza. Non solo Gesù è il Salvatore degli uomini: è Lui che ci dà la Parola. Riuscire ad avere tanto desiderio apostolico! Muoiono di sete, e c'è tanta acqua fresca! Muoiono e commettono delle pazzie, perché le teorie sorgono più aberranti... . Avere la Parola, avere tutta la Parola, averla in una ricchezza così grande come l'ha chi riceve dalla Chiesa la Bibbia. Quindi dobbiamo diventare desiderosi di portarla agli altri. Portarla è possibile - ricordavamo la nostra vocazione battesimale - è possibile ma bisogna possederla, bisogna essere a disposizione nello Spirito Santo. Con la grazia di Dio vogliamo proprio crescere con fortezza e con generosità. Una parola può salvare un'anima, può far morire uno con la speranza, può illuminare una famiglia disperata. La Parola divina che noi portiamo nella Sacra Liturgia viene trattata con lo stesso onore con cui si tratta l'Eucaristia! Cristo è presente nella sua Chiesa con la sua Parola e con il suo Corpo! Ecco, essere portatori dell'Eucaristia, essere portatori della Parola! Perciò auguro ad ognuno di voi che possa essere portatore di cose sacre, di cose potenti. Ricordo un episodio di alcuni anni fa; venne da me un ragazzo e mi disse: "Lei non mi conosce, però io ho avuto una vita molto disordinata. La settimana scorsa ero in tram e ho sentito un ragionamento di uno della sua parrocchia; subito ci ho riso sopra, però quando sono stato a casa, era come se mi avesse messo un baco nel cuore e sono venuto da lei, perché da allora non sono più riuscito a dormire. Ho capito la vanità della vita dalle parole di un suo parrocchiano". Quel parrocchiano ha provocato la conversione di lui e della sua famiglia: pensate che ricchezza! È come avere un esplosivo in mano: bisogna saperlo adoperare. Ecco perché i santi convertivano: perché sapevano maneggiarlo. S.Francesco di Sales era forte: ha convertito migliaia di eretici; sorgevano allora i protestanti: lui è andato a trovarli nei loro paesi e ha vinto lui! Noi leggiamo ancora i suoi libri, dopo quattro secoli sono vivi, fervidi, belli.

CODICE 89APC075
LUOGO E DATA Sant'Ilario, 24.1.89
OCCASIONE Corso (secondo incontro)
DESTINATARIO Candidati lettorato
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Bibbia
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