27/12/1987 - Vespro Sacra Famiglia

Il Figlio di Dio nella sua umanità e il mistero Nazaret, il mistero della sua umiltà, della sua preghiera, del suo servizio; dirà Lui stesso: “Non sono venuto a essere servito, ma a servire” (cfr. Mc 10,45). E vicino a Lui la Madonna, la Madonna quale madre, quale sposa, quale santa! In una comunione intensa con il suo sposo, santo, docile, umile, san Giuseppe, quanta ricchezza di grazia! Come dice bene la liturgia: “Gli angeli andavano e venivano a guardare tanto prodigio”. Il Figlio di Dio così, nella sua infinita umiltà; il Figlio di Dio, vero Dio che chiude la sua potenza e la sua sapienza in quella umiltà di vita, e la Madonna e san Giuseppe che lo seguono ardentemente. Quante grazie hanno ottenuto con questa vita prolungata per trent’anni! Quanta grazia hanno accumulato per le nostre famiglie! Le nostre famiglie devono attingere sempre di lì, da quell’ammirabile grazia, da quel mirabile dono. Hanno meritato per noi, hanno meritato perché ogni famiglia cristiana sia una ricchezza di grazia, un capolavoro di amore, un impegno generoso e continuo per il regno di Dio, perché gli sposi cristiani non si chiudono in loro stessi, nei loro problemi, ma allargano il cuore e sentono la piena loro missione, perché i figli sappiano corrispondere a tanto caldo di amore e fioriscano in santità di vita, fioriscano nella collaborazione generosa e fattiva, nell’obbedienza generosa e costruttiva. Quanta grazia! E a questa grazia chiediamo una partecipazione pure noi, ispirandoci a tanto modello, a tanta forza, a tanto dono. Ispiriamoci e meditiamo perché quello che vale nella vita nono sono le cose clamorose, non sono quelli che si chiamano «i divertimenti secondo il mondo», ma quello che vale nella vita non è il godere secondo il mondo, ma è il servire e l’offrire secondo Dio.