04/05/1975 - Vespro VI Domenica Pasqua Cresima

Sant'Ilario d'Enza, 04/05/1975
Catechesi a vespro

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Questa mattina avete dunque ricevuto la grazia dello Spirito Santo. Indubbiamente avete offerto i vostri propositi, che avevate preparato, li avete offerti e noi tutti abbiamo chiesto per voi molte grazie. Al chiudersi di questa giornata, entrando voi nei grandi, vorrei dirvi che cosa io ho chiesto per voi. Penso che l’indoviniate… l’indovinate? Indovinate vero?! Ve lo ricordate ancora che cosa vi ho detto per la messa? Quanti erano i punti? Cinque; ve li ricordate ancora? Sì, pressappoco, vero, ve li ricordate. Vi ricordate allora ciò che mi sta a cuore! Mi sta a cuore soprattutto la santificazione della vostra festa, perché è nella messa il centro di tutta la nostra fede, è nella messa la grande ricchezza che il Signore ci partecipa, e che per mezzo nostro partecipa a tutto il mondo. Dicevamo che perdere la messa alla domenica, per uno che capisce bene le cose, diventa un peccato... abbiamo detto… com’è?... ah, ecco vedo che ve lo ricordate, non solo le bambine, anche i bambini se lo ricordano… è un peccato… ah sì, .. sì ve lo ricordate… è un peccato d’egoismo. Quando con la messa possiamo aiutare tanti, lasciando la messa ci chiudiamo in noi stessi, e il grande dono che ci fa Iddio lo lasciamo cadere. Io vi raccomando la santificazione della festa, perché, anche questo lo abbiamo detto, è il Signore che vuole il giorno della domenica per sé. Lui ci dà il tempo, ce lo dà tutto, quella giornata è sua! Lo abbiamo letto nella bibbia: “Per sei giorni tu lavorerai, ma il settimo è mio –dice il Signore- è mio”(Es 20, 8-10). Rubare al Signore la domenica è un gesto terribile di ingratitudine. È necessario che voi riflettiate su queste parole, sempre, perché non sono mie, è il Signore che le dice: sei giorni a te, ma il settimo è mio. Ecco allora la messa della domenica, soprattutto la messa, e anche gli altri momenti della lode, della lode grande al Signore, di quella lode che prima abbiamo cantato insieme, di quella lode con la quale vogliamo riparare tutte le offese che sono date al Signore, tutte le bestemmie. Siate allora, voi cresimati, molto bravi: la domenica, la messa, sempre, bene, generosamente! Ecco, sono le tre cose che vi do: la messa sempre, la messa partecipata bene, la messa espressione del vostro rispetto di Dio, della vostra ubbidienza a Dio, e del vostro amore agli altri, perché dicevamo, la messa è salvezza, nella messa torna ad essere presente il Signore, e torna per santificarci, per salvarci. La messa è la salvezza del mondo, se si amasse di più la messa indubbiamente riceveremmo un’infinità di più di grazie. Siate i fedeli della messa, vorrei che i cresimati di quest’anno si distinguessero proprio così, dal loro amore alla messa, dalla loro viva partecipazione. Io questo ho chiesto al Signore per voi, e chiedendo adesso voi di essere così nella comunità dei grandi, sia il rinnovato vostro proposito, e sia, veramente, l’espressione di accettazione di tutta la comunità. Vi accettano nella messa, vi accettano con la messa.

CODICE 75E3V01365C
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 04/05/1975
OCCASIONE Catechesi a vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale, Cresima
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Dialogo coi bambini della cresima
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