17/10/1976 - Vespro XXIX Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 17/10/76
Catechesi a Vespro

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Abbiamo parlato della necessaria cognizione di Gesù e come noi dobbiamo dipendere da lui, lasciarci guidare da lui e ricopiarlo nelle sue virtù. Ma questa è un’opera essenzialmente soprannaturale, ecco perché diciamo che non c’è una conoscenza vera di Gesù, se non nello Spirito Santo. Tanti si sono messi a studiare Gesù, hanno dedicato lungo tempo a questo studio, casomai hanno studiato tutta la vita, ma non sono arrivati alla salvezza, perché alla salvezza non si arriva che nello Spirito Santo. La salvezza ci è data in una cognizione salvifica di Gesù. È quello che noi vogliamo chiedere, restando molto docili allo Spirito Santo. Gesù ha detto: “Vi manderò lo Spirito Santo paraclito, egli vi farà conoscere tutto” (cfr. Gv 14, 26). Sì, tutto, particolarmente Gesù, perché il nostro “tutto” è lui, la nostra vita è lui, la nostra gioia è lui, la nostra forza è lui. Si richiede perciò, per conoscere Gesù, una vera devozione allo Spirito Santo. Come lo invochiamo nella Messa, prima della consacrazione - è detta epiclesi - noi invochiamo lo Spirito Santo perchè venga a santificare questi doni, perché diventino il corpo e il sangue del Signore. In fondo si verifica la stessa cosa nella nostra vita spirituale: dobbiamo invocare lo Spirito Santo, perché possiamo entrare nella vera cognizione di Gesù, possiamo entrare nell’anima di Gesù, possiamo entrare nelle virtù di Gesù, possiamo ricopiare lui ed essere sempre in dipendenza da lui. Lo Spirito santo ci fa conoscere, illumina, diciamo sempre: “La luce dello Spirito Santo”. Lo Spirito Santo ci dà un vero distacco dalle idee del mondo, dalle cose del mondo, dalle impressioni del mondo, dalle false suggestioni del mondo; di quel mondo che non ha capito Gesù, né lo può capire. Lo Spirito Santo ci dà la forza per superare le numerose difficoltà. Per una vera cognizione di Gesù e soprattutto per seguirlo, sono tante le difficoltà: la nostra debolezza, l’inclinazione che noi abbiamo al male, le posizioni di comodo, possono deformare la nostra visione, rendere dubbiosa e strana la nostra adesione a Gesù. Ci sono di quelli che credono di essere cristiani, di essere anzi avanti nella fede cristiana e si devono ancora convertire. Lo Spirito Santo dà veramente la forza necessaria: con i suoi doni santi illumina la nostra mente – ricordate? la sapienza, la scienza, l’intelletto – con gli altri doni corrobora la nostra volontà, ci dà le energie sufficienti. Col dono della fortezza ci sostiene. Col dono della pietà ci rende dolce la conversazione con Gesù. Col dono del consiglio ci fa scegliere ciò che è meglio per noi. Col dono della scienza, ci dà il senso delle cose umane e create. Col dono del timore di Dio, ci fa entrare in pieno in quell'amore che ha timore di offendere. Stiamo uniti allo Spirito Santo, invochiamolo spesso, soprattutto prima della preghiera. Usiamo sempre fare l’invocazione allo Spirito Santo particolarmente prima della meditazione, proprio perché lo Spirito Santo ci spieghi la parola di Dio, ci sproni, ci renda veramente edotti della sua scienza. Impegniamoci dunque ad essere ben uniti allo Spirito Santo e anche nella Messa, ricordiamo che l’invocazione allo Spirito Santo, ha una posizione centrale. Sia la nostra anima sempre pronta ad accogliere ogni soffio dello Spirito, perché in noi avvenga sempre una nuova creazione.

CODICE 76LGV0133SN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 17/10/76
OCCASIONE Catechesi a Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI 17- dalla cui pienezza noi tutti abbiamo attinto
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