24/02/1977 - Omelia Giovedi Ceneri

Sant’Ilario d’Enza, Giovedì dopo Le Ceneri
Omelia, 24/02/1977

Ascolta l'audio

Dt 30,15-20; Lc 9,22-25

Inizio della sapienza è il timore del Signore. Non si può dunque neanche inizialmente avere la sapienza di Dio se non si teme di offenderlo. Abbiamo appena iniziato la quaresima, ma la quaresima ha la sua efficacia se noi poniamo il fondamento. E il fondamento sta nel timore di Dio. Allora, posto tale fondamento, si può andare dietro di Lui e seguirlo. Altrimenti no. Altrimenti anche la quaresima passerà e ci lascerà superficiali, vuoti, con la delusione di aver fatto tanti propositi e di non averli mantenuti ancora. Troppe grazie noi riceviamo invano. Troppi aiuti noi sciupiamo. Pochi, purtroppo, vanno avanti nella vita cristiana e diventano santi, perché pochi hanno conquistato una convinzione profonda sul peccato. È sul peccato che noi dobbiamo insistentemente meditare. È sul peccato, sulle conseguenze del peccato che noi dobbiamo particolarmente insistere nella quaresima, e sul peccato visto nella luce della fede, sul peccato visto davanti a Gesù crocefisso. Dobbiamo arrivare a una valutazione quanto mai possibile esatta, perché forse siamo ancora a un livello di notizie. Sappiamo cos’è, ma non siamo convinti di ciò che è. Essenzialmente il peccato è disprezzare la volontà di Dio e fare la nostra. È non riconoscere la grandezza e i diritti di Dio e preferire il nostro egoismo. È essere ingrati a tutti i benefici che ci dà Dio nell’ordine fisico, nell’ordine intellettuale, nell’ordine morale, nell’ordine soprannaturale e adoperare, anzi, questi benefici, queste grazie per offenderlo di più. Troppo spesso la nostra vita non solo è vuota, non solo è inefficace, non solo è estremamente povera, ma la nostra vita è macchiata di peccati quotidiani, di orribili peccati. Ogni peccato ha in sé una malizia tremenda. Anche il peccato veniale. Ma parlo soprattutto del peccato grave che ci allontana da Dio, che ci fa perdere la sua amicizia, che ci rende assolutamente incapaci di fare ogni opera di vero bene. Ci dobbiamo interrogare per vedere quanta meditazione abbiamo fatto sul peccato, particolarmente sui nostri peccati. Gli angeli peccarono una volta sola e Dio li castigò per l’eternità. Adamo ed Eva erano amici di Dio, peccarono una sola volta e furono mandati via dal paradiso terrestre. Noi abbiamo peccato molte volte. Forse sono tanti i nostri peccati che non riusciamo nemmeno a contarli. E stiamo tranquilli? Dormiamo in pace? Siamo indifferenti? Quanto siamo stolti se restiamo col peccato nell’anima! Come si può parlare di amicizia con Gesù? Come si può assistere al sacrificio della messa, il sacrificio dato per i peccati, dove il sangue di Cristo è ancora sparso per la purificazione? Come possiamo fare un discorso di fede quando siamo ancora imbrattati di molti peccati? Il tempo della quaresima è un tempo ben propizio. Bisogna fare penitenza. Ma la penitenza si fa se si capisce cos’è il peccato. Bisogna meditare sulla Passione, ma la Passione è proprio stata data in sconto dei nostri peccati. Ma non solo dei nostri peccati. Ecco che il nostro cuore si deve allargare e dobbiamo riparare anche i peccati degli altri, perché siamo in una sola famiglia, perché le responsabilità di alcuni sono le responsabilità di tutti. Lo sappiamo, la nostra patria è sotto una grave sciagura: non solo non viene temuto il peccato, viene permesso. Un orribile peccato di omicidio viene permesso, viene esaltato, lo si vuole facilitato in tutte le maniere. Cosa facciamo se non preghiamo adesso? Che cosa facciamo se non mettiamo la nostra vita davanti a Dio perché venga da Lui assolutamente accettata, perché andare contro le sue leggi è un’orribile sciagura. Il timore di Dio manca. Acquistiamolo noi per noi stessi, domandiamolo a Dio per gli altri, con umiltà, con perseveranza, con forza.

CODICE 77BPQ0134YN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, Giovedì dopo Le Ceneri
OCCASIONE Omelia, 24/02/1977
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS