24/05/1984 - Omelia Giovedi V Pasqua

Sant’Ilario d’Enza, 24/05/1984
Omelia, Giovedì II settimana Tempo di Pasqua, festa di Maria Ausiliatrice

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At 15,7-21; Gv 15,9-11.

“Rimanete nel mio amore”. Sta tutta qui la vita cristiana ed è questo l’aiuto che la Beata Vergine dà ai cristiani: di rimanere in Lui, di vivere il loro Cristianesimo con coerenza e con forza, un Cristianesimo bello, un Cristianesimo così com’è, vissuto nei suoi valori meravigliosi. È questo il proposito che dobbiamo esprimere oggi, un proposito di fedeltà.

Il grande elogio che dobbiamo poter meritare sta proprio qui: “Orsù, servo buono e fedele” (Mt 25,21); è l’elogio della fedeltà, che è fedeltà di servizio, che è fedeltà di sacrificio, che è fedeltà d’impegno. Essere fedeli.

Per essere fedeli, dobbiamo prima di tutto essere persuasi del suo amore: “Io ho amato voi”; fedeltà consumata fino alla croce, fedeltà per cui Gesù resta sempre in mezzo a noi, amico fedele di ogni nostra giornata, di ogni nostra ora. Bisogna scoprire e capire quale amicizia è l’amicizia di Gesù, come ci è vicino e come tutti i problemi nostri li capisce e ci aiuta a risolverli. L’amico fedele è Gesù e un giovane deve realizzare il suo Cristianesimo come un continuo sì a questo Amico fedele, a questo Amico che non ci domanda cose impossibili, che ci è vicino con tenerezza, che ci è vicino perché vuole che la vita sia tutta impostata in Lui, perché se è impostata in Lui è impostata nella vera gioia.

Il discorso della purezza è proprio il discorso che parte dalla certezza che la legge del Signore è magnifica, che la legge del Signore è per la nostra vera felicità, che non c’è la felicità nel peccato e nel mondo, che tutta la tentazione che pone il mondo è una tentazione di falsità. Promette la gioia, promette l’accontentamento di se stessi, ma la strada è una strada di desolazione, è una strada squallida. L’amico Gesù è l’unico vero amico, è l’amico che risolve i nostri problemi, è l’amico nel quale tutte le nostre capacità vengono ad essere pienamente valorizzate.

Oh, sì! “Le mie pecore, ascoltano la mia voce; esse mi seguono” (Gv 10, 27). Seguire Gesù proprio come ci indica la Madonna: seguire Gesù senza paura, senza nessun sgomento o avvilimento. Seguire Gesù.

La Vergine fedele ci rende fedeli a Gesù, ci dice che la nostra strada deve essere una strada limpida e chiara, perché solo così apprendiamo anche il vero amore agli altri. L’amicizia con Gesù ci fa diventare amici tra di noi, l’amicizia con Gesù valorizza tutte le nostre capacità di dono. Essere amici con Gesù vuol dire capire gli altri, seguirli, aiutarci, aiutarli, saper sacrificarsi anche per loro.

Una spinta grande allora. L’amicizia fedele, forte, generosa fino in fondo con nostro Signore, perché tutto canti in Lui e si ripetano le parole del Salmo: “Cantate al Signore un canto nuovo” (Sal 95) con tutta l’anima, con tutto il cuore, con tutta la forza, nella purezza, nel suo amore, nella sua meravigliosa grazia. (*)

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(*) da appunti

CODICE 84EPO01364N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 24/05/1984
OCCASIONE Omelia, Giovedì II settimana Tempo di Pasqua, festa di Maria Ausiliatrice
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Gesù, amico fedele; purezza; amicizia
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