08/12/1981 - Omelia Immacolata Matrimonio

Gn 3, 9-15. 20;Ef 1, 3-6. 11-12; Lc 1, 26-38

“Eccomi, sono la serva del Signore” (Lc 1, 38). È la sintesi di tutta la vita della Madonna. In questa sua festa noi sentiamo tutta la gioia di un trionfo così grande, perché è il trionfo della grazia, è il trionfo dell’amore su ogni forma di male. Alle volte ci sentiamo sgomenti di questo irrompere del male, di questo scatenarsi dell’odio, di questo tremendo peso che grava sull’umanità, per cui l’uomo è contro l’uomo e l’uomo opprime l’uomo. Sentiamo che solo Dio può salvarci ed è in Maria che noi vediamo questo segno di vittoria, per cui diciamo: - Sì, è il bene che trionferà. È il bene, è l’amore, è la pace, questa trionferà.

Nonostante tutto, in questa gigantesca lotta fra il bene e il male, l’umanità vincerà in tanto in quanto si avvicina a Dio e partecipa di Dio. Ed è quindi una festa oggi che dà tanta speranza, che ci dà la certezza che gli uomini saranno migliori e vinceranno in se stessi lo spirito di odio e di egoismo.

Ecco, voi ponete il vostro matrimonio in questa luce, in questa protezione, in questo amore. Che cosa noi possiamo augurarvi di meglio, se non che la vostra vita senta di queste grandi idealità e ne viva con pienezza? Che cosa possiamo dirvi di meglio, se non dirvi che quello che ponete davanti all’altare sia come un germoglio, un germoglio cresciuto nella grazia dello Spirito, un germoglio che sempre di più si affermi e produca quei frutti di bene, che solo il Signore può suscitare? Che il vostro matrimonio in questa luce possa veramente sentirsi sicuro. Voi ponete il vostro amore ai piedi dell’altare nel Cuore Immacolato di Maria. Voi ponete il vostro amore così in una grande realtà, dove la forza non è più la forza dell’uomo ma è la forza del divino, dove indubbiamente le difficoltà avranno un segno in se stesso, un segno di fede, quindi un segno di vittoria, un segno di superamento. Noi chiediamo per voi molte grazie al Signore. Noi chiediamo per voi la fortezza, perché il matrimonio è una missione, una missione di umanità, una missione di cristianità. Noi chiediamo per voi quello spirito profondo di preghiera, per cui sentite che la vostra vita insieme è ancora comunione con Gesù, è comunione di grazia, è comunione di profondo amore. Noi chiediamo per voi una generosità viva e forte, la generosità che sboccia proprio da una fede sentita con profondità, da un amore vissuto in Lui. Vogliatevi bene e vogliatevi bene nel Signore, vogliatevi, bene perché nell’amore fra due coniugi sta il segreto della riuscita di una famiglia. Vogliatevi bene di un amore che attinge tutti i giorni alla sorgente dello Spirito. Vogliatevi bene, sapendo superare quelle difficoltà che l’esistenza stessa presenta. Vogliatevi bene, aumentando sempre di più in voi lo spirito proprio del Vangelo, che è lo spirito della donazione, che è lo spirito per cui è detto: “Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli” (Mt 5, 3). Vogliatevi bene in questo ritmo che cresce, perché oggi voi ponete il vostro amore così come è posto il “lievito nella farina” (Mt 13, 33), di cui il Vangelo parla, un lievito che cresce e occupa tutto. Così sarà per voi. Noi perciò vi auguriamo questa certezza, la certezza che, partendo dall’altare, la vostra vita sarà benedetta, sarà arricchita, sarà sempre santificata.