At 19, 1-8; Gv 16, 29-31
“Io non sono solo, perché il Padre è con me” (cfr. Gv 16, 32).
Gesù parlava della confidenza, della sicurezza, della gioia che aveva nel fare la volontà del Padre, per cui di fronte all’angoscia della passione procedeva così con serenità. Sappiamo bene che il Signore ammoniva i suoi discepoli che contavano su una falsa sicurezza. La sicurezza anche per i discepoli, per noi, poteva venire solo dall’Amore misericordioso del Padre. Dal Padre viene ogni bene: viene l’Amore che è diffuso nel nostro cuore, l’Amore che noi chiamiamo Spirito Santo, perché ci occupa, perché ci trasforma, perché ci dà la vera sicurezza basata non su motivi umani, ma basata in un atto profondo di fede. Abbiamo bisogno di lasciarci conquistare dallo Spirito Santo, perché è Gesù che ce l’ha meritato, ce l’ha meritato con tutto il suo sangue e tutta la sua passione. Ci ha meritato di poter essere guidati e sta a noi corrispondere, perché il dono c’è, il dono è grandissimo, il dono è per tutti, ma molti purtroppo si lasciano prendere da uno spirito troppo umano, dal loro spirito. Altri si lasciano prendere dallo spirito del mondo, che è contrario a Gesù. Bisogna che noi viviamo di Spirito Santo, cioè che il soffio venga dall’alto, venga dall’alto e ci dia chiarezza di idee, ci dia serenità di spirito, ci dia la forza dell’azione. Vivere di Spirito Santo vuol dire dipendere da lui, restare in comunicazione con lui, fare della nostra preghiera un ascolto attento e continuo. Bisogna che noi cioè abbiamo l’insistenza dei motivi di fede e ci lasciamo guidare dalla Parola di Dio, anche dove la nostra miseria umana ripugnerebbe, anche là dove ci aspetta il sacrificio o l’incomprensione degli altri; poi perché dobbiamo poter ripetere le parole di Gesù: “Io non solo”. Abbiamo con noi lo Spirito. Un cristiano retto e sincero è un cristiano che è forte per questa sicurezza, la sicurezza di avere con sé il Signore, sempre. E questa nostra meditazione la dobbiamo sottolineare soprattutto in questo tempo, in cui più intensa deve essere la nostra supplica, più forte deve essere la nostra invocazione: “Manda il tuo Spirito!” Perché avvenga questa vita nuova, perché agiamo sempre secondo la volontà del Padre, perché non ci lasciamo mai sgomentare o perdere di coraggio nei nostri doveri. “Dio è con noi”, dice san Paolo, “e chi può essere contro di noi?” (cfr. Rm 8, 31).
CODICE | 85ELN01366N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 20/05/1985 |
OCCASIONE | Omelia, Lunedì VII settimana Tempo Pasqua, Novena di Pentecoste - IV giorno |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | “Io non sono solo”: vivere di Spirito Santo |
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