24/05/1982 - Omelia Lunedi VII Pasqua Nov Pent 4

Sant’ Ilario d’Enza, 24/05/1982
Omelia, Lunedì VII settimana Tempo di Pasqua, Novena di Pentecoste - IV giorno -

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At 19, 1-8; Gv 16, 29-33

“Perché abbiate pace in me” (cfr. Gv 16, 33).

In Gesù troviamo veramente la pace, l’unica vera pace possibile, e la troviamo perché Gesù ci ha fortemente e soavemente redenti. Egli ci ha comunicato lo Spirito e la vera pace del cuore sta proprio nel possesso dello Spirito. In questa settimana, nella quale ci prepariamo alla Pentecoste, dobbiamo meditare su questo dono pasquale, il dono che è costato tutto il sangue di Gesù: il dono, la grazia dello Spirito. Noi siamo figli di Dio e i figli di Dio posseggono lo Spirito di Dio.

È lo Spirito Santo che, come ha formato Gesù in Maria, forma ognuno di noi, ci forma come membra di Cristo, come partecipi della sua vita, ci forma e ci educa, ci dà l’atteggiamento vero, che un figlio di Dio deve avere a somiglianza di Gesù. Ci dà il giusto gusto delle cose, il saper scegliere, il saper rifiutare, il saper costruire, il saper distruggere. Vi sono cose che noi, come figli di Dio, dobbiamo edificare e vi sono delle cose che, come figli di Dio, dobbiamo eliminare.

Ecco, noi stasera chiediamo allo Spirito Santo la grazia somma e la grazia più grande è proprio che noi siamo veri figli di Dio, veri, mai dimentichi di ciò che il Signore ha operato in noi, mai dimentichi della nostra dignità, della nostra grandezza, mai dimentichi che questa grandezza comporta delle gioie soavissime e degli obblighi precisi. Noi dobbiamo avere l’atteggiamento di figli e tutta la vita spirituale deve essere in quest’ordine. Noi non abbiamo una legge esteriore a noi, che ci domina e ci umilia, noi abbiamo la legge soave dell’amore.

Lo Spirito Santo ci comunica come per amore dobbiamo vivere la nostra grandezza di figli. È allora un “credo” che esce dalla nostra bocca: - Credo, Signore, alla grazia del mio Battesimo. Credo alla meraviglia del tuo dono. Credo di essere tuo figlio e credo che non ci può essere felicità maggiore di vivere da tuo figlio. Io non devo vivere come un semplice uomo, io devo vivere come figlio di Dio. E tutto deve essere incentrato qui, nel cercare veramente la volontà del Padre, perchè un figlio non cerca ciò che piace a se stesso; se è un vero figlio, cerca ciò che piace al Padre suo che è nei cieli e tutto quello che fa, lo indirizza così.

I parametri allora della vita spirituale sono: cercare la volontà di Dio, amare la volontà di Dio, a tutti i costi far bene la volontà di Dio, perché la volontà di Dio è la volontà del Padre e noi non possiamo raggiungere nessun vero equilibrio e nessuna vera felicità se non così. La Madonna ci aiuti a cercare sempre e solo questa soavissima volontà del Padre.

CODICE 82EPN01366N
LUOGO E DATA Sant’ Ilario d’Enza, 24/05/1982
OCCASIONE Omelia, Lunedì VII settimana Tempo di Pasqua, Novena di Pentecoste - IV giorno -
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La pace del cuore: dono pasquale, grazia dello Spirito Santo –
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