01/01/1973 - Omelia Maria Madre di Dio

Sant'Ilario d'Enza, 01/01/1973
Omelia, Lunedì Solennità Maria Santissima Madre di Dio - Messa ore 11

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Nm 6, 22-27; Gal 4, 4-7; Lc 2, 16-21

In questo giorno, ottava del Natale, ricordiamo che a Gesù fu praticata la circoncisione. Vediamo così Gesù che sparge il primo sangue per noi, vediamo Gesù così come ce lo presenta la Madonna. Incominciamo l’anno in queste due forti idee: siamo stati riscattati dal sangue di Gesù e il sangue di Gesù ha valore infinito, perché è il sangue del Figlio di Dio fatto uomo, siamo stati riscattati nella sofferenza e nel dolore. E ancora noi riceviamo la grazia dell’adozione a figli di Dio per mezzo di Maria che ci dona Gesù, Maria che è Madre del Signore non soltanto perché ha comunicato a Gesù la carne e il sangue, ma perché ha partecipato pienamente al mistero di Gesù, si è unita a lui e, in dipendenza da lui, ha collaborato magnificamente alla redenzione. E’ nel sangue di Gesù, è nella maternità della Madonna che noi oggi, su invito del Papa, parliamo di pace. La pace è un bene possibile e noi cristiani, nonostante tutto, abbiamo dei motivi profondi, più di tutti, per credere nella pace, perché noi crediamo in un Dio che è meravigliosamente Padre, in Dio che ci ha mandato Gesù, perché noi diventassimo suoi figli e formassimo un’unica famiglia, perché noi crediamo nella potenza salvifica del sangue del Signore, perché noi crediamo nell’uomo come creatura di Dio e crediamo che nell’uomo non siano mai distrutte le capacità del bene. Noi crediamo nella pace e noi vogliamo la pace e ricordiamo come la pace tutti noi la dobbiamo costruire, perché sia un bene permanente. Non sia la pace un intervallo fra due guerre, ma diventi la vera conquista dell’umanità, perché gli uomini arrivino a quei beni trascendentali, ai quei beni che il Signore ci ha fatto conoscere, sui quali deve edificarsi la nostra vita. Pensiamo bene: perché Gesù è venuto su questa terra? Perché lo vediamo già fin dall’età di otto giorni versare del sangue? E poi lo vedremo là sul Calvario, perché? Per redimerci dal peccato. Sì, il peccato, lo ripetiamo, è la causa vera, è la causa profonda di tutti i mali che sono in questo mondo. Lottare contro il peccato è lottare per la pace, perché la pace viene da ogni uomo, la pace è un bene cui ogni uomo deve collaborare. Noi sentiamo che, migliorando noi stessi, miglioriamo il mondo. Noi sentiamo che, vincendo in noi l’egoismo, adoperandoci con tutte le forze perché attorno a noi sia vinto l’egoismo, sappiamo di compiere un’opera vera, un’opera veramente concreta. La pace è possibile nel miglioramento di noi stessi. Certo, gli ostacoli sono tanti e lo sappiamo, ma noi cristiani sappiamo anche che il bene è ancora più forte del male. Sappiamo che con la sua morte e la sua resurrezione il Signore ha trionfato e i cristiani che si associano a lui si associano, sì, alla sua lotta, ma ancora al suo trionfo. Ed è qui dove ricordiamo la presenza della Madonna ed è qui dove vediamo come è bello iniziare l’anno in una sua grande festa. La Madonna, che dona Gesù, è proprio lei la Regina della pace. Sappiamo quanto è debole l’umanità, sappiamo come gli uomini, eterni bambini, sono pieni di capricci. Sappiamo la funzione della maternità di Maria. Ed è proprio la Madonna che nelle sue apparizioni, nei suoi moniti ha ricordato questa grande verità: vincete il peccato, vogliatevi bene, ubbidite alla voce di mio Figlio. Cosa ha detto a Lourdes? Cosa ha detto a Fatima? È lo stesso messaggio. È il messaggio che ripete il messaggio del Vangelo. Noi dobbiamo lottare con tutte le nostre forze contro ogni forma di male, dobbiamo cercare di vincere in noi stessi quelle istintività, che ci impediscono di riconoscere in ogni uomo un fratello, quella istintività per cui vogliamo per noi stessi, per cui vogliamo sempre di più per noi e non ci interessano gli altri. Si fanno delle spese pazze, delle cose perfettamente inutili, delle cose dannose per la salute, per sé, per poter dire: “Io posso spendere”. È lì dove dobbiamo insistere. Ci ricordava ieri l’apostolo: “Rivestitevi della carità di Cristo” (cfr. Rom 13, 14). Ecco, poniamoci nella carità, quella carità di cui lui ci ha dato l’esempio fin dalla sua nascita. Sentiamo come Cristo, viviamo come Cristo, operiamo come Cristo. Il nuovo anno è una pagina bianca, che cosa scriveremo in questa pagina bianca? Tutto dipende dalla nostra buona volontà. E l’augurio che ci facciamo sia proprio questo: l’augurio di scrivere bene perché il tempo passa, ma ciò che noi scriviamo in quella pagina bianca sarà quello che resterà del nostro tempo davanti a Dio per l’eternità.

CODICE 73A0O01321N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 01/01/1973
OCCASIONE Omelia, Lunedì Solennità Maria Santissima Madre di Dio - Messa ore 11
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE La Pace
ARGOMENTI La Pace
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