01/01/1978 - Omelia Maria Madre di Dio

Sant’Ilario d’Enza, 01/01/1978
Omelia, Domenica ottava Natale, Solennità di Maria SS. Madre di Dio

Ascolta l'audio

Nm 6, 22-27; Gal 4, 4-7; Lc 2, 16-21

La solennità di Maria Santissima Madre di Dio apre la Liturgia dell’anno nuovo, perché nella contemplazione del mistero di Dio la Madonna ha una parte centrale, anche se subordinata. Lei mostra Gesù, lei dona Gesù, è tutto il suo compito. Noi riceviamo dalla sua maternità tante grazie. Tutte le grazie, che ci vengono da Gesù, ci vengono ancora da Maria, la grande e centrale grazia di essere, per la grazia, figli di Dio, di avere una speranza che è eterna, perché sta qui: vivere non per il tempo, vivere per l’eternità. Il tempo passa, s’inseguono gli anni, che cosa resta? Resta quello che abbiamo costruito nella fede e nella carità, resta ciò che abbiamo costruito nel tempo. Molte cose, in cui forse speravamo, si dimostrano solo delle illusioni. Tutto passa, ma la Parola di Dio rimane in eterno ed è Parola che ci porta a vivere la nostra dignità di figli di Dio, la nostra fraternità in Cristo, la nostra fraternità che vuole essere efficace di pace e di amore. La parola che abbiamo raccolto quest’anno dalla bocca del Papa, il messaggio che si diffonde per tutto il mondo: no alla violenza sì alla pace, ha precisamente questo fondamento, il fondamento di qualche cosa che resta sempre, perché è divino. Gli uomini nella loro storia, lo sappiamo, hanno costruito tante ingannevoli promesse, hanno sperato che l’uomo cessasse dalla sua ferinità, dalla sua cattiveria, dal suo egoismo ed hanno detto: “Costruiamo una pace laica, costruiamo una pace sull’uomo e sui valori dell’uomo. Che cosa c’entra Dio? E ora per ora le loro speranze si sono infrante, sono crollate come castelli di carta, c’è restata solo l’amarezza, una profonda, grande amarezza, la solitudine dell’uomo senza Dio, la solitudine dell’uomo che diventa disperazione dell’uomo. Ecco perché ognuno di noi deve collaborare al bene universale, migliorando se stesso, avvicinandosi a Dio, purificando il suo cuore, essendo tutti i giorni così più buono, più umile, non cercando, come dice la Scrittura, la propria gloria, ma cercando la gloria del Dio vero e santo, cercando una pace ed un amore fondato non su di una teoria di uomini, ma sul Verbo del Signore, sulla sua Parola, perché: “Il Verbo si è fatto carne e ha preso dimora tra noi” (Gv 1, 14). E il Verbo ha detto agli uomini: “Sono venuto io, non temete”. I pastori si stupivano, Maria meditava nel suo cuore. I pastori ne parlavano con tutti e glorificavano Dio; Maria, in una meditazione profonda, otteneva con la sua preghiera un’abbondanza di amore per tutta l’umanità. Oh, cerchiamo nella nostra vita di mettere più fede, di mettere più preghiera, di mettere più rispetto di Dio, di mettere i comandamenti di Dio al primo posto! Ci lamentiamo alle volte di una certa parte della gioventù, ma come possono crescere senza l’amore e il timore di Dio? Ma su quali principi possono porre la loro vita e la loro speranza? Dobbiamo tornare a Dio con tutto il cuore, ogni uomo deve tornare a Dio, tutti insieme dobbiamo tornare a Dio, dobbiamo vincere il nostro egoismo, porre il nostro sacrificio come un preludio di gioia. Oggi ricordiamo la circoncisione di Gesù. E’ stato sangue versato, sono state le prime dure sofferenze della sua vita di uomo: da questo è cominciata a nascere la nostra salvezza. Ecco, anche noi volentieri porre quello che è necessario, perché si edifichi il bene, si edifichi in tutta la vasta estensione della parola. Si edifichi il bene! Questo bene, perché non resti solo nelle parole, traduciamolo giorno per giorno nei fatti, nelle opere di carità, nelle opere di generosità, appoggiando ogni nostra giornata alla grazia, alla potenza di Dio. E così veramente il nostro anno sarà benedetto e gli auguri, che ci scambiamo, verranno dal Signore trasformati, veramente ed efficacemente, in quelle opere che la Scrittura chiama “di vita eterna”, perché sono opere che danno l’eternità. Non viviamo per il tempo, viviamo per l’eternità.

CODICE 78A0O01321N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 01/01/1978
OCCASIONE Omelia, Domenica ottava Natale, Solennità di Maria SS. Madre di Dio
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Uso del tempo
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS