Letture Veglia Pasquale; Rm 6,3-11; Mc 16, 1-8.
I nostri cuori esultino profondamente ed esultino tanto più quanto maggiore è la fede che si sviluppa nel nostro cuore. Gesù è risorto per noi, è risorto per gli uomini, per dare loro la vita, per dare loro l’amore, per dare loro il senso dell’esistenza, per dare loro il perchè del dolore e il perchè del travaglio. Senza Cristo, senza la sua resurrezione, tutto diventa un enigma, tutto diventa un’oscura notte.
L’uomo senza fede non sa perchè è nato, non sa perché vive, non sa perchè morirà, non sa nulla! Brancica e si riempie di desolazione.
Oh, quanta gioia ci ha portato Gesù! Quanto senso del divino! Quanto ha illuminato la nostra esistenza!
Un sentimento quindi di gioia e di coerenza perchè, se crediamo in Cristo, dobbiamo credere fino in fondo; se crediamo in Cristo, non dobbiamo seguire le teorie opposte, le persone che negano la fede. Dobbiamo saper essere logici, chiari, precisi, forti. Dobbiamo dare un’impronta radicalmente cristiana a tutto il nostro esistere, a tutto il nostro sperare, a tutto il senso del nostro soffrire e del nostro lavorare, perfettamente e totalmente. Un cristiano deve essere un cristiano forte, fino in fondo.
Nella Notte di Pasqua siamo chiamati ad un vero esame di coscienza per vedere come siamo, come viviamo quotidianamente da cristiani, come sappiamo operare da cristiani, come sappiamo perdonare, cercare la pace, cercare la concordia, voler bene a tutti. Che cristiani siamo? Ripeto: che cristiani siamo? È un esame forte; è un esame che deve scavare fino in fondo le nostre coscienze proprio perchè Cristo, risorgendo, si è dimostrato Signore del tempo, Signore della vita, Signore dell’eternità.
Uniamoci a Lui, viviamo di Lui e gli auguri di «Buona Pasqua» che ci scambiamo abbiano questo significato: per noi la Pasqua deve avere un perchè, deve avere una risposta, deve avere una precisazione. La vogliamo fare.
E in questa Notte, il segno è completo: c’è anche un Battesimo e in questo Battesimo vediamo il simbolo di tutta la nostra vita perchè tutti siamo stati battezzati.
Noi a questo bimbo auguriamo di essere pronto, forte, vigoroso nella sua vita, di corrispondere al piano di Dio, di essere sempre pronto a dare testimonianza al Signore. Dargli testimonianza in quello che ammetterà, in quello che vorrà, in quello che soffrirà.
Un vero cristiano, docile alla Chiesa, nella famiglia cristiana che lo accoglie e che benedice Dio di averlo dato.
CODICE | 88D2O01360A |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 2/04/1988 |
OCCASIONE | Omelia, Notte di Pasqua, Battesimo – Anno B |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Resurrezione |
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