19/04/1981 - Omelia Pasqua Mezzanotte Battesimi e ore 11

Sant'Ilario d'Enza, 19/04/1981
Omelia, Domenica di Pasqua, Messa della notte e delle ore 11- Battesimi

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Rm 6, 3-11; Mt 28, 1-10

MEZZANOTTE

E dall’alba di quel primo giorno si ripercuote nei secoli: “È risorto” (Mt 28, 6). Nostro Signore nello splendore della sua potenza, nella maestà della sua divinità “è risorto”. I nemici lo avevano crocefisso, avevano sigillato il sepolcro, avevano posto le guardie, ma Gesù è risorto e Gesù vince e Gesù regna. Lungo i secoli ancora gli uomini hanno cercato di costruire un sepolcro, di mettere dei sigilli, di porre delle guardie: niente vale, Cristo è Signore, quelli che hanno paura, quelli dalla fede scarsa e fumogena. Cristo è risorto, Cristo Signore è re, Cristo Signore ha in mano tutto l’universo. Chi si affida a Lui si affida alla sicurezza totale, piena, assoluta. Ecco perciò che la gioia della risurrezione deve rendere più viva, più operante, più completa la dimostrazione della nostra fede. Troppo spesso siamo tentati di essere dei cristiani a metà, dei cristiani accomodanti, dei cristiani che cercano con un piede la terra e con l’altro vorrebbero il cielo. Non è possibile!

Un cristiano deve essere responsabile e logico, deve sentire che quanto gli promette Cristo è la cosa più sicura, assolutamente inequivocabile. Quello che ha detto Cristo è la verità: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14, 6). Ecco perché a fronte alta e con il cuore che batte forte dobbiamo proclamare il nostro credo, dobbiamo proclamare le conseguenze del nostro Credo, dobbiamo vivere lietamente la nostra vita terrena, sapendo che Dio ci ha dato in Cristo la speranza dei beni futuri.

E ancora in questa notte di Risurrezione deve essere un inno potente alla vita. Cristo è passato per la morte per dare un senso grande alla vita. La vita vale molto. La vita discende dal cuore di Dio e Dio ci ha creati per vivere, vuole che ogni vita fiorisca e si affermi e ci ha dato in Cristo una vita soprannaturale. Ben a ragione in questa notte daremo il sacramento del Battesimo, perché riesce così ancora con più evidenza questo inno magnifico alla vita, questa proclamazione grande e piena dell’amore di Dio, che si comunica agli uomini di buona volontà. Rifiutare la vita, negare la vita, uccidere la vita è un grande peccato verso il Signore. L’uomo non è arbitro della vita. L’uomo è partecipe della vita, che gli dà Dio, e deve rispettare la vita in ogni momento e in tutte le circostanze. Un inno alla vita è perciò un inno all’amore, perché gli uomini non si amano abbastanza. Redenti dal sangue di Cristo, che ha dato tutto perché gli uomini siano fratelli, gli uomini non si amano, gli uomini non si aiutano, gli uomini sono sepolti nell’egoismo, gli uomini non comprendono e non sanno. E noi, e noi con profondo senso di fede dobbiamo ripetere a tutti gli uomini che l’amore deve essere il clima unico della società degli uomini. Amarsi, amarsi così in una progressione meravigliosa di cose. “Dio ha fatto bene tutte le cose”. Lo leggevamo prima leggendo il Genesi: “Dio ha fatto bene tutto”(Cfr Gn 1, 31) e ha rinnovato l’uomo mirabilmente. Nella sua carità si realizzi perciò la nostra vita più sincera, più forte, più completa, più dinamica, una vita cristiana piena e forte nella gloria grande del Signore.

At 10, 34.37-43; Col 3, 1-4; Gv 20, 1-9

ore 11

Ci auguriamo Buona Pasqua, ci auguriamo cioè la pienezza del Cristo, perché la nostra Pasqua è Lui. È Lui la nostra speranza, è Lui la nostra vera indistruttibile gioia. Quando si compì il tradimento, l’evangelista nota: “Era notte” (Gv 13, 30). Quando avviene la Resurrezione, ecco è la chiarezza del mattino. L’uomo ha bisogno di luce, cioè ha bisogno di speranza, ha bisogno di avere dei valori che resistono a tutta la confusione, a tutta la tragedia che si svolge nel mondo. Abbiamo bisogno di valori solidi, intramontabili e Gesù ce li dona nella sua Pasqua, perché, come è morto per noi, ancora è risorto per noi. “Morte e vita si sono affrontate e la vita ha vinto la morte” (Sequenza), l’ha vinta in Se stesso, l’ha vinta per tutti noi. È allora un’atmosfera di grande speranza, di grande certezza. La vita non è una cosa che l’uomo possa buttar via per gli altri e per se stesso. L’esistenza ha un grande valore, perché è stata riscattata da Lui. Riscattata dal peccato e riscattata dal trionfo definitivo della morte, perché tutto ha un senso, se lo guardiamo con Gesù risorto. È quel sepolcro vuoto, è quella certezza storica, è quell’amore che abbiamo toccato: “L’agnello ha redento il suo gregge”(Id). È qui il senso della vita, è qui che dobbiamo insistere. Il senso della vita allora è conformarla alla vita di Cristo, perché dice l’apostolo che “se siamo morti con Lui, risorgeremo con Lui” (Rm 6, 5.8). Ognuno di noi ha bisogno di vincere i fermenti della malizia, i nostri cattivi istinti. Ognuno di noi ha bisogno di vincere l’egoismo, ha bisogno di sapersi accontentare, ha bisogno di capire gli altri e di essere capito. Ha bisogno di realizzare un senso al suo agire, al suo patire, alla sua sofferenza, alla sua umiliazione. L’uomo non è fatto per la terra, è fatto per l’eternità. Ecco perché capiamo le parole che abbiamo appena letto dell’apostolo: “Se siete risorti cercate le cose di lassù, pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra”. La terra troppo ci occupa, troppo ci soffoca, troppo ci impedisce i movimenti come fossimo paralitici. Bisogna tornare nella linea di Gesù: bontà, amore, altruismo, impegno, rispetto della legge di Dio. Dio ci ha dato la legge – i suoi adorabili comandamenti – ce l’ha data perché noi potessimo avere la strada sicura e avessimo i parametri per camminare sicuri. Rispetto della sua legge! Quando infrangiamo la legge di Dio, poniamo anche una causa della nostra infelicità. Inginocchiamoci davanti a Cristo risorto. Promettiamogli di vivere come Lui ci ha detto. Deponiamo il nostro orgoglio. Vogliamo bene agli altri, pratichiamo le opere buone, cerchiamo di essere umili e sereni, cerchiamo di compiere fino in fondo il nostro dovere, e allora si verificheranno le altre parole dell’apostolo: “La vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio“. Una vita in Cristo come un seme nascosto, ma che germoglierà nella pace, nella vita piena, nella gloria.

CODICE 81DIO01360N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 19/04/1981
OCCASIONE Omelia, Domenica di Pasqua, Messa della notte e delle ore 11- Battesimi
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La vittoria del Risorto – Resurrezione inno alla vita e all’amore
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