Mic 7, 14-15. 18-20; Lc 15, 1-3. 11-32
Sentiamo nella parabola del Figliol Prodigo la grande chiamata a meditare sull’amore di Dio, su quell’amore che è il più grande di tutti i prodigi, perché Dio, è vero, ci ama, ci ama e perdona i nostri peccati e non li ricorda più e, se torniamo con tutto il cuore, fa festa. Più volte l’ha detto il Signore questo termine: far festa, ha detto: “Si fa festa davanti agli angeli di Dio” (Lc 15, 10).
Sentiamo questo amore che brucia, questo amore che trasforma, questo amore che guarda a noi e cancella e arricchisce e dona sempre di più.
E’ su questo dono di Dio che dobbiamo meditare, è su questo dono di Dio che dobbiamo costruire la nostra vita, per non cadere più nel peccato, per operare una vera, una grande conversione.
Nella Vergine Santissima non c’è stata ombra di peccato e il suo amore è stato sempre di più in crescita. Come un torrente che diventa un grande fiume, così si può dire: l’amore della Madonna è andato sempre crescendo, è andato sempre crescendo attraverso tutte le difficoltà, attraverso tutte le angosce. E, viceversa di quello che normalmente avviene, che la madre insegna al figlio, qui è stato Gesù che le ha comunicato il suo amore, che l’ha guidata alle più alte vette di amore.
Ora la Madonna ci insegna che, qualsiasi sia la nostra condizione, la vera nostra ricchezza consiste nel crescere nell’amore, nel voler sempre di più amare il Signore, nel coinvolgere nell’amore del Signore quello dei nostri fratelli, di volere avere un dinamismo grande e generoso di bene.
Sì, dobbiamo veramente promettere una crescita di amore, una crescita di generosità. E la crescita è possibile, se vinciamo tutte le forme di peccato e se ci distacchiamo dall’affetto al peccato, se ci proponiamo con fortezza di esercitare sempre la nostra scelta nella volontà di Dio.
Dobbiamo fare la volontà di Dio generosamente e pienamente: “Mi ama chi osserva i miei comandamenti” (Gv 14, 15), ha detto Gesù.
Ecco, promettiamo delicatezza, generosità, impegno, fortezza; promettiamo, per essere veramente così nella sua grazia e poter essere dei figli, che sanno crescere e sanno essere fedeli e sanno che il loro peccato, perdonato, è un titolo per essere ancora di più cercati, ancora di più beneficati.
Dal peccato alla grazia, dalla grazia ad un aumento sempre maggiore di amore, come ci ha insegnato il Signore Gesù, domandando alla Madonna di poter essere nella linea della sua totale fedeltà e totale generosità.
CODICE | 85C8Q01341N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 09/03/1985 |
OCCASIONE | Quaresimale, Sabato II settimana Tempo Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Amore di Dio |
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