08/03/1975 - Omelia Sabato III Quar Matrimonio

Quando si celebra un matrimonio si fa una casa. E dice il Signore che sono due le ipotesi: la prima di chi costruisce sulla roccia, cioè sulla parola del Signore, sulla fede, su qualcosa che non è soggetto alle vicissitudini umane. E la seconda ipotesi è di colui che costruisce la sua casa sulla sabbia. E voi sapete che le cose di questo mondo ben si possono paragonare alla sabbia, perché sono instabili, perché sono fluttuanti, perché sono così soggette a molte cose e a molte vicissitudini. Vi auguro che la vostra fede sia grande, che la vostra fede e il vostro amore siano come la roccia. Fede e amore a Dio, amore tra di voi. Amando Dio volervi bene. Perché la vita è sempre non facile. E allora lo dobbiamo ricordare: è necessario questo duplice elemento. L’osservanza della legge di Dio, l’amore a Dio. Che cosa è la vita se prescinde da Dio? Se non è posata su di lui? Passano gli anni e sembrano foglie secche portate dal vento. Una fede grande vi auguriamo. Noi vi auguriamo questa fede, cioè, che non è fatta semplicemente di una buona intenzione. Il Signore ha detto:” Non chi mi dice Signore, Signore “(cfr. Mt 7, 21). Non basta una religione così sfuggente. Vi auguro che la vostra fede sia ben precisa, ben solida, costruita come deve essere la vita di due credenti. Ecco, e ancora vi auguriamo che grande sia il vostro amore. Vogliatevi bene perché è nel vostro amore che potete fare sempre di meglio e di più. Quando ci si vuole bene si supera tutto. Se due non si vogliano bene tutte le cose rompono e infrangono. Vi auguriamo perciò una pienezza di gioia perché vi auguriamo Dio e l’amore di Dio.