Ez 37,21-28; Gv 11,45.56
Questa pagina del Vangelo ci deve far riflettere molto perché vediamo degli uomini arricchiti, testimoni di tanti prodigi e non credono. Riconoscono che Gesù ha fatto molti miracoli, l’ultimo: la risurrezione di Lazzaro. Dovevano umiliare il loro orgoglio e riconoscere Gesù e seguirlo e cambiare la vita. Hanno avuto l’occasione più preziosa del mondo, di tutti i secoli. Hanno potuto ascoltare Gesù, la sua Parola divina, hanno potuto vedere lo splendore dei suoi miracoli e non hanno creduto. È il mistero del cuore umano, è il mistero dell’iniquità. Dobbiamo riflettere, perché noi abbiamo molte grazie. In molti modi il Signore bussa al nostro cuore. Quante grazie abbiamo! Sì, anche noi abbiamo la sua parola che in tante maniere arriva a noi. Abbiamo la sua misericordia che tocchiamo con mano. Contempliamo le sue meraviglie, le meraviglie del suo amore. Se di fronte a tante grazie il nostro cuore non si converte, non si cambia, non si migliora, non si trasforma, ma quale responsabilità abbiamo! Adesso andiamo incontro a una settimana piena di grazie: la Settimana Santa. Dobbiamo sapere approfittare di tanta abbondanza che riceviamo da Gesù stesso nella sacra liturgia. È Gesù che viene a noi, è Gesù sempre presente nella Chiesa, è Gesù che ci dona di parteciparci le stesse grazie che hanno ricevuto i fedeli nei suoi misteri. Se anche questa settimana passerà senza un profitto vero, avremo una colpa di più e basta. Cogliere la grazia di Dio che arriva a noi, come dice il salmo, come un fiume; e il fiume, dice ancora, letifica la città di Dio. Certo se noi siamo di Dio prendiamo dalle sue grazie, ci arrendiamo al suo amore. Non induriamo il nostro cuore. Migliorarci. Certo, alcuni si stancano presto. Cominciano e poi tralasciano il lavoro della loro perfezione. E non sanno che la nostra perfezione è proprio combattere i nostri difetti. È combatterli sempre, fino in fondo, perché la nostra vita deve essere sempre in progresso. Imponiamoci allora una maggiore generosità, un maggiore raccoglimento, un maggiore fervore e in questa settimana potremo fare tanta, tanta grazia al nostro cuore e impetrare per i nostri fratelli, per quelli che non conoscono la Pasqua, per quelli che offendono la Pasqua. Impariamo dalla Madonna ad essere così sapienti da cogliere ogni piccolo frammento di grazia. Cogliere e produrre. Cogliere e realizzare. Nella misericordia, nella bontà di Dio.
CODICE | 85CVQ01344N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 30/03/1985 |
OCCASIONE | Omelia, Sabato V Settimana Tempo Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI |
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