24/03/1979 - Omelia Solennita Annunciazione

Sant’Ilario d’Enza, 24/03/1979
Omelia, Solennità Annunciazione del Signore

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Is 7,10-14; Eb 10,4-10; Lc 1, 26-38

La grande festa dell’annuncio ci deve portare ad una riflessione profonda perché oggi ricordiamo che il Figlio di Dio, il Verbo, si è fatto carne, che si è degnato di venire in mezzo a noi, perché era necessaria questa misericordia continua per accoglierci, per elevarci, per darci il senso vero delle cose e della vita. Nel cuore della Quaresima ricordiamo l’annuncio, perché l’annuncio era nell’ordine di quel mistero pasquale che noi stiamo commemorando e che vivremo particolarmente per Pasqua. L’annuncio dice che non da qualsiasi parte è arrivato a noi l’aiuto e arriva anche adesso l’aiuto, che non è possibile che noi possiamo elevarci, possiamo essere nella pace, possiamo essere nell’amore, possiamo costruire una vita degna e una società giusta, se l’aiuto non viene dall’alto, se non ci mettiamo a disposizione di Dio, ad ubbidire ai suoi comandamenti, a superare le nostre passioni e i nostri capricci. Il Signore ci insegna che non è nato se non per morire. L’annuncio, che è gioioso, è l’annuncio che conduce all’ora, a quella ora di cui parlava Gesù. “Ecco è arrivata l’ora. Padre, glorifica Tuo Figlio, affinché il Figlio glorifichi Te”. Ci dice allora che la nostra vera gioia deve essere nell’accoglienza e nella imitazione. Accogliere il Figlio di Dio e volerlo decisamente seguire. Dio viene sulla terra e ci insegna. Chi può disobbedirgli? Dio viene sulla terra, si fa uno di noi e ci dà l’esempio, chi non vorrà seguirlo? È veramente una pazzia il fare diverso. E gli uomini che si dimenticano di questo sono veramente inescusabili. L’esempio di Dio ci dice allora che ognuno di noi deve avere la sua ora, deve vivere questa ora in cui glorificare il Padre, cioè ognuno di noi deve accettare il suo cammino, il suo itinerario, ognuno di noi deve accogliere le gioie e i dolori come li ha accolti Gesù. Ognuno di noi deve vivere pienamente la sua vocazione nello spirito di umiltà e di obbedienza, proprio come l’esempio della Vergine. Ecco, il secondo sguardo dobbiamo darlo a Lei. A Lei così pura e così umile. Così forte e così generosa. Così pronta nel suo sì e così grande nella sua accettazione, nella sua collaborazione, nella sua offerta. Proprio così. La Vergine Madre ci insegna come noi dobbiamo corrispondere al piano di Dio. All’improvviso è arrivata questa sorpresa di un annuncio, il più grande degli annunci, il più terribile, anche, degli annunci. Questa fanciulla come ha saputo raccogliersi, meditare e dare la risposta e dirsi pronta in un capolavoro di atteggiamento. Ecco la nostra vita, la vera nostra vita: seguire Gesù come l’ha seguita Maria, come l’ha seguita la sua Madre e la nostra Madre. Seguire Gesù come Lei ci aiuta a realizzare, perché il Signore ce l’ha data come un aiuto: “Ecco tua Madre”. Ce l’ha data come una magnifica, magnifica realtà, la realtà materna, la realtà di un cuore che ci capisce sempre, che è sempre aperto, di un cuore che il Signore ha fatto come il grande suo capolavoro perché noi trovassimo misericordia e forza sempre.

CODICE 79CPQ01342N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 24/03/1979
OCCASIONE Omelia, Solennità Annunciazione del Signore
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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