06/08/1985 - Omelia Trasfigurazione Campeggio femminile

Dn 7, 9-10. 13-14; 2 Pt 1. 16-19; Mc 9, 2-10

“Prese con sé tre apostoli”, ma la chiamata ad andare sul monte è di tutti e la chiamata è la vocazione della trasfigurazione.

Siamo chiamati a partecipare al mistero della Morte, della Passione di Gesù, della sua Resurrezione. E il Signore ci assicura, il Signore ce lo sottolinea con fortezza: guardate prima alla Resurrezione, prima dovete guardare e meditare e approfondire; la vostra vocazione è la gioia e la resurrezione prima. Però guardate di non spaventarvi, se anche voi dovete avere parte alla croce di Gesù. Avere parte: ogni volta che soffriamo per il Signore abbiamo parte con lui. Ogni volta che vinciamo i nostri peccati, che dominiamo le nostre tentazioni, le nostre passioni, che facciamo fatica a fare il bene, che ci mortifichiamo, noi partecipiamo della croce di Cristo. Ma non dobbiamo fermarci lì, fermarci alle difficoltà, spaventarci delle tentazioni, scendere a compromessi, smarrirci. Non dobbiamo essere dei bambini così, paurosi e sempre stanchi. Dobbiamo essere forti, guardando a ciò che infallibilmente avverrà di noi. Infallibilmente noi saremo nella gloria del Signore, nella sua gioia. La cominceremo su questa terra e la matureremo nel cielo, perché più ci diamo al Signore, più partecipiamo della sua gioia e della sua pace, più partecipiamo di quella mirabile donazione di amore che il Signore dà ad ogni anima.

Dobbiamo allora guardare con fortezza avanti, guardiamo avanti! Pensiamo che, quando riceviamo la Comunione, non riceviamo un morto, non riceviamo se non un Risorto. Gesù viene a noi risorto. Gesù viene a noi e se lo volesse e rompesse il velo che lo nasconde, noi saremmo già in Paradiso, perché siamo con Gesù, perché partecipiamo della sua vita, della sua forza, perché abbiamo in noi il suo amore.

La Trasfigurazione ci deve dare coraggio, ci deve dare spinta, non essere sempre lì a moltiplicare le scuse, moltiplicare quelle che sono le vergogne delle nostre dormizioni. Dormiamo troppo nella vita spirituale. Bisogna salire sul monte, bisogna guardare alla gloria del Signore e mettersi proprio, fortemente a lavorare e a dare anche noi la nostra parte perché si compia la volontà di Dio in noi, si compia il suo progetto di grazia.