16/03/1984 - Omelia Venerdi I Quar

Sant’Ilario d’Enza, 16/03/1984
Omelia, Venerdì I Settimana Tempo Quaresima

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Quaresimale – Venerdì I Quaresima

Ez 18,21-28; Mt 5,20-26

Essere buoni, essere sempre pazienti e buoni non è un consiglio, abbiamo sentito, è un precetto, anzi il precetto centrale. Bisogna che noi stiamo molto attenti perché è facile per noi farci delle abitudini, delle abitudini che il Signore certamente disapprova, farci delle abitudini che poi hanno delle conseguenze molto gravi.

Dobbiamo sapere che il Signore si identifica coi nostri fratelli e che uno sgarbo fatto ad un fratello è uno sgarbo fatto a Lui, che non valgono le nostre scuse, non vale la scusa del difetto di quell’altro, perché se siamo buoni solo con chi è buono, dice il Signore, che merito ne abbiamo?

Non vale la scusa del nostro temperamento, del temperamento diciamo nervoso, che uno così presenta quasi fosse una certa scusa; non valgono nemmeno le varie circostanze della giornata in cui veniamo a trovarci: la preoccupazione, il lavoro, le cose che si moltiplicano in contrario. No. Noi dobbiamo essere buoni, totalmente buoni, dobbiamo essere serenamente buoni, perché è il Signore che ce lo chiede e la grande bontà, che auspichiamo nel mondo, dobbiamo volerla nella nostra umile vita, nelle nostre piccole cose.

Dobbiamo meritare davanti al Signore, dobbiamo fare le opere buone solo per Lui, non per averne lode, non per averne plauso, non per avere comprensione, noi dobbiamo essere buoni unicamente per il Signore, dobbiamo essere buoni perché Lui ce lo ha comandato, perché Lui ha posto in questo la prova del nostro autentico servizio.

Siamo buoni, sempre buoni, a tutti i costi buoni. La bontà sia la vera nostra virtù, la vera nostra penitenza quaresimale. Non cerchiamo altre cose: siamo buoni. Non cerchiamo delle altre mortificazioni: mortifichiamo il nostro orgoglio, mortifichiamo la nostra impazienza, mortifichiamo le nostre pretese, mortifichiamo la nostra mania di voler essere tenuti sempre in onore. Cerchiamo invece di fare il nostro dovere, di accogliere la Parola di Dio e di servirla, cerchiamo di vedere negli altri quello che il Signore ci ha indicato, quello che il Signore esige da ognuno di noi, perché così la nostra offerta, la nostra preghiera, la nostra Liturgia varrà e varrà tantissimo.

CODICE 84CFQ01340N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 16/03/1984
OCCASIONE Omelia, Venerdì I Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Il precetto della bontà
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