2 Re 4, 42-44; Ef 4, 1-6; Gv 6,1-15.
“Erano entusiasti”. Questo dovrebbe molto di più verificarsi per noi, quando mangiamo non un cibo materiale, ma quando riceviamo il Corpo santo del Signore. Un entusiasmo, una forma di grande stupore, perché non si può adoperare un’altra parola: grande stupore che il Signore compia un miracolo così grande per noi peccatori, che compia un miracolo così forte per noi che non ce lo meritiamo.
Lo stupore! Se perdiamo il senso dello stupore, perdiamo il senso proprio dell’avvenimento, siamo incoscienti. Il pane che Lui ci dà è un pane di vita, è un pane di amore: è un pane di vita perché per mezzo della Comunione ci fa partecipare intimamente al Mistero Pasquale, alla sua morte e risurrezione, principi vitali di vita e di risurrezione, effusione di vita soprannaturale; è un pane di amore perché ci dona il suo amore e vuole che fiorisca in noi, vuole che si estenda in noi.
L’Eucarestia è al centro della Chiesa: dobbiamo sentirci nell’Eucarestia uniti e uniti per operare, uniti per donare, uniti per celebrare il mistero della salvezza della Chiesa.
Ecco che allora capiamo come la Comunione è la base del nostro amore fraterno. Non ci possiamo voler bene sotto un aspetto umano e basta: dobbiamo volerci bene in Lui e per Lui, palpitando col suo palpito, col suo dono, nella sua misericordia.
Impegnamoci allora perché le nostre Comunioni siamo un vero miracolo della nostra conversione. Lui ci ama e fa il miracolo; noi dobbiamo corrispondere e metterci disponibili al miracolo della nostra vita spirituale più intensa e più forte, più reale, ricordando che è solo così che viene la nostra vera gioia e la nostra vera pace.
CODICE | 88GPO0533FN |
LUOGO E DATA | Saint Nicolas (AO), 24/07/1988 |
OCCASIONE | Omelia, XVII Domenica Tempo Ordinario – Anno B |
DESTINATARIO | Campeggio estivo ragazze |
ORIGINE | |
ARGOMENTI |
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