10/11/1985 - Omelia XXXII Domenica Ord

Sant’Ilario d’Enza, 10/11/1985
Omelia, XXXII Domenica Tempo Ordinario - Anno B

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1 Re 17, 10-16; Eb 9,24-28; Mc 12,38-44

Dobbiamo imparare la generosità, la generosità piena, cordiale, fervida, la generosità della fede. Gli esempi che ci vengono presentati, sia della donna pagana al tempo di Elia, sia della vedova che butta gli spiccioli nel tesoro, ecco, sono gli esempi che ci devono spronare.

Troppe volte nella nostra vita cristiana manchiamo di riconoscenza, manchiamo di fede e di confidenza, perciò finiamo per essere gretti, per calcolare, per misurare fino in fondo quello che dobbiamo dare a Dio.

Il Signore ce lo dimostra ogni giorno com’è buono e meraviglioso nella sua Provvidenza e Gesù ci ha esortato, ad avere un pieno abbandono in questa Provvidenza: “Anche i capelli del vostro capo sono contati: non ne cade uno senza il permesso del Padre vostro” (cfr. Lc 12,7; Mt 10,30).

La Provvidenza di Dio è meravigliosa, noi però non la prendiamo come modello, perché abbiamo sempre paura che ci vengano a mancare le cose, abbiamo sempre paura di fare troppo sacrificio, abbiamo paura di essere larghi col Signore più di quello che è strettamente obbligato dalla sua legge.

Dobbiamo invece ascoltare l’indicazione di Gesù. Gesù loda la vedova e dice che ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri, certamente; è questa è la lezione che dobbiamo prendere: ogni giorno dare al Signore, dare al bene, dare nella carità quanto possiamo, senza misurare noi stessi sugli altri, senza calcolare di un calcolo che indica la nostra povertà di spirito.

Dare! Dare al Signore, dare il nostro tempo. Pensate: l’uso del tempo, il tempo dato alla preghiera, dare alla preghiera perché sia un’offerta compiuta con tutto il cuore. Dare il nostro miglior tempo alla preghiera, non buttare la preghiera in fondo, quando non sappiamo cosa fare o siamo già stanchi. Calcolare quello che diamo nella preghiera è gestire un cattivo interesse.

Dare il nostro tempo, dare le nostre energie, dare quello che in coscienza possiamo dare per il bene, dare volentieri e con tutta l’anima. Imparare la scienza del dono. È una scienza che troppe volte manca, che troppe volte viene ad essere diminuita col passare del tempo.

La scienza del dono: impara a dare, impara a dare volentieri, impara a dare con totalità, impara a dare con amore, impara a dare con grande slancio la tua conversione, l’impostare la tua vita in una posizione nettamente e chiaramente cristiana senza compromessi.

Pensa alla Vergine Maria e pensa a come ha saputo dare tutto: “Sia fatto di me secondo la tua parola” (Lc 1,38). Non esitò, non dubitò. La proposta dell’angelo sconvolgeva tutto il suo precedente piano, la Vergine Maria ha saputo dir di sì. Beata lei che ha saputo pronunciare il suo sì.

Impariamo anche noi il sì generoso, pronto e fervido.

CODICE 85M9O0133VN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 10/11/1985
OCCASIONE Omelia, XXXII Domenica Tempo Ordinario - Anno B
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE
ARGOMENTI la generosità
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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